INTERVISTE

ITALHOOP intervista Daniel Perez

ITALHOOP intervista Daniel Perez: il nativo di Santo Domingo si conferma uno dei migliori ’97 d’Italia, a suon di ottime prestazioni nei campionati di Serie B e DNG.

Daniel Alexander Perez nasce a Santo Domingo il 22 settembre del 1997 ed all’età di 7 anni si trasferisce in Italia, iniziando a giocare a basket per puro caso. Da quel giorno in poi la crescita di Daniel è vertiginosa, come dimostrano le cifre che sta mettendo su nel campionato di Serie B (9.5 punti, 1.8 rimbalzi e 2.8 assist di media in 27 minuti di utilizzo) e in quello DNG (23.2 punti di media, con l’high stagionale di 37 punti contro il Basket Bassano 1975).

Noi abbiamo voluto intervistare per voi questa forza della natura con il sorriso sempre stampato sulla faccia, che suscita interesse a livello nazionale da molti anni.

 

Com’è nata la tua passione per la pallacanestro? Cosa rappresenta per te la società Basket Rimini Crabs, nella quale sei sostanzialmente cresciuto?
La mia passione per il basket è nata praticamente per caso. Quando arrivai in Italia all’età di 7 anni capitai in una scuola elementare dove la mia insegnante d’italiano aveva come marito l’allenatore di minibasket dei Crabs Rimini. Lei mi invitò a provare a giocare a basket ed io accettai subito diventando così un granchietto!
I Crabs per me si sono rivelati nel tempo una seconda famiglia ed è una società a cui devo tantissimo perché non mi ha fatto mai mancare nulla. Hanno sempre fatto tutto il possibile per farmi sentire a casa e cosi è stato
“.

 

A quale giocatore ti sei ispirato, fin da piccolo?
Fin da bambino ho sempre cercato di imitare Allen Iverson: vedere un piccolo ometto con un cuore così grande spaccare in due corazzate di giganti era uno spettacolo, il suo modo di muoversi poi non ne parliamo! Il suo crossover è assolutamente indimenticabile!“.

 

Hai partecipato, questa estate, all’Europeo U18 di 3×3. Che esperienza è stata? Tra i tuoi obiettivi c’è anche quello di conquistare una maglia azzurra per l’Europeo U20 del prossimo anno?
Partecipare alle qualificazioni e all’Europeo di 3×3 è stata un’emozione veramente enorme: indossare la maglia azzurra davanti alla propria gente non ha prezzo, penso sia uno dei sogni nel cassetto che ogni ragazzo ha fin da piccolo! Ringrazio ancora chi mi ha creduto nelle mie capacità e mi ha dato questa grande opportunità. È stata una delle esperienze più importanti e belle della mia vita!
Partecipare all’Europeo Under 20 del prossimo anno sarebbe bellissimo: è nei miei piani provare a strappare un posto, ma sono consapevole che devo lavorare ancora molto duro perché ci sono ragazzi attualmente molto più forti di me. Ma mai dire mai: io ci credo!“.

 

Stai disputando da protagonista il campionato DNG e stai ben figurando in Serie B. Quali sono i tuoi obiettivi a medio-lungo termine?
L’anno scorso ho avuto la possibilità di far parte del roster della Serie B per tutta la stagione e grazie a questo ora mi sento maggiormente sicuro delle mie capacità. Sento che sto dando una grande mano alla squadra, sia difensivamente che offensivamente, e di conseguenza miglioro continuamente: questo è quello che conta di più. Il mio obbiettivo è quello di migliorare il più possibile e chiudere nel migliore dei modi questa stagione“.

 

Tutti conoscono le tue grandi doti atletiche e la fisicità che riesci a mettere in campo. Quali sono, secondo te, gli aspetti sottovalutati del tuo gioco?
Molti mi sottovalutano a livello difensivo ed è giusto perché non sono mai stato un gran difensore a livello giovanile. Ora in serie B è tutto diverso: il coach e i veterani della squadra credono molto in me e mi capita sempre con maggior frequenza di marcare il giocatore chiave della squadra avversaria. Sto facendo dei grossi passi in avanti e non posso far altro che continuare a migliorare“.

 

Su quali fondamentali ti stai concentrando per migliorare ulteriormente il tuo gioco?
Uno dei miei primi obiettivi a livello individuale è migliorare il tiro dalle media e lunga distanza: non sto tirando bene e ne sono consapevole, quindi dovrò applicarmi duramente su questo fondamentale. Inoltre, sto lavorando molto sulle letture offensive, soprattutto sugli scarichi che posso generare dalle mie penetrazioni“.

 

L’Europeo Under 20 del prossimo anno è ancora molto, molto lontano. Se i progressi di questo “granchietto” dovessero essere costanti, siamo sicuri che “i ragazzi molto più forti di me” che Daniel cita diventeranno sempre meno…

 

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© photo: facebook.com/simone.marcaccini