Nazionale U20

Analisi FIBA U20 Europe 2016 di ITALHOOP

L’analisi di ITALHOOP sul FIBA U20 Europe 2016, chiuso dalla Nazionale Azzurra al 5° posto.

Premessa doverosa: i 12 giocatori scelti da coach Sacripanti per l’Europeo di Helsinki non erano né quelli dell’oro di Mannheim (5 su 12 non erano presenti al “mondialino” tedesco) né quelli del quinto posto al Mondiale Under 19 (6 su 12 non erano presenti a Creta lo scorso anno). Pronosticare un Europeo di alto livello (che equivale ad una medaglia) per questo gruppo aveva un senso, ma il campo sfortunatamente ha parlato in maniera diversa.

L’approccio alla fase a gruppi è stato sicuramente rivedibile e probabilmente una vittoria contro Repubblica Ceca o Svezia ci avrebbe dato un tabellone migliore dagli ottavi in poi. Va detto inoltre che la formula dell’Europeo, che vedeva tutte e 16 le squadre partecipanti qualificate agli ottavi, non ha di certo aiutato ad avere una concentrazione elevata fin da subito (ma le regole erano le stesse per tutti e 16 i team).

 

Group Phase:

  • Italia-Repubblica Ceca 71-82. La gara d’esordio poteva essere tutto sommato facile, ma Matej Svoboda e i suoi 30 punti a referto (5/7 da 3 punti!) avevano idee completamente differenti. L’Italia, dopo un primo quarto incoraggiante, non è riuscita nei due quarti centrali a contrastare la raffica di triple dei cechi, perdendo inoltre la sfida a rimbalzo (33-41) e ben 22 palloni.
  • Belgio-Italia 64-89. Pronta reazione per Flaccadori e compagni nella seconda gara dell’Europeo: gli Azzurri indirizzano il match fin dal primo periodo di gioco, non alzando praticamente mai il piede dall’acceleratore. Flaccadori (16 punti) e Mussini (13 punti) guidano l’attacco dei giovani di coach Sacripanti, che trova 18 assist complessivi.
  • Italia-Svezia 65-69. La doppia-doppia da 14 punti e 11 rimbalzi di Birgander e le giocate di Drammeh (16 punti + 6 assist) costringono gli Azzurri alla seconda sconfitta della fase a gruppi contro una Svezia che domina a rimbalzo (29-46). La nota positiva per l’Italia è la conferma ad alto livello di Daniel Donzelli, che chiude la gara con 19 di valutazione e si mette alle spalle i due infortuni che ne hanno ostacolato lo sviluppo nell’ultimo biennio.

 

Round of 16

  • Serbia-Italia 65-70. La vittoria contro i campioni uscenti della Serbia è stata sicuramente il punto più alto dell’Europeo della nostra selezione Under 20. Sotto di 10 lunghezze ad inizio quarto periodo, gli Azzurri hanno messo in campo un’incredibile rimonta guidati dal duo FlaccadoriMussini. Fondamentale è stato anche il contributo di Donzelli (21 di valutazione, vero tuttofare) e Moretti (in doppia cifra).

 

Quarter-Finals

  • Turchia-Italia 83-72. Se la vittoria contro la Serbia è stato il punto più alto toccato dagli Azzurri, la sconfitta contro la Turchia è stato sicuramente il più basso. Le 11 lunghezze di distacco finale non evidenziano la superiorità messa in campo dai turchi fin dalla palla a due: + 28 alla fine del terzo periodo, poi un parziale di 15-32 per gli Azzurri sistema un po’ le cose. L’Italia ha sofferto tremendamente la coppia di lunghi Arar (24 punti in 21 minuti) – Yurtseven (11 punti + 12 rimbalzi in 18 minuti) ed è costretta a dire addio ai sogni di medaglia.

 

Classification 5-8

  • Italia-Repubblica Ceca 81-66. Fuori dalle prime quattro d’Europa, l’Italia si prende la rivincita sulla Repubblica Ceca, vincente all’esordio della manifestazione contro gli Azzurri. Flaccadori (17 punti + 4 rimbalzi + 4 assist) e compagni conducono per tutti i 40′ di gioco, trovando un contributo prezioso da Severini (12 punti + 5 rimbalzi in 16 minuti). Al resto pensa il trio di playmaker MussiniMorettiCandi, che mette insieme 29 punti.
  • Italia-Lettonia 86-79. Nella finale per il 5°/6° posto l’Italia si impone sulla Lettonia con un terzo quarto di altissimo livello, dopo un primo tempo con le due squadre a contatto. Flaccadori è nuovamente l’MVP della gara (18 punti + 7 rimbalzi + 7 assist + 6 rubate), ma in doppia cifra vanno anche Guariglia (10 punti in 13 minuti) e Candi (11 punti con 3/4 dalla lunga distanza). Nell’ultimo quarto gli Azzurri mollano un po’ difensivamente (14-24 il parziale a favore dei lettoni), ma grazie alla precisione dalla lunetta conquistano l’incontro e il 5° posto finale.

 

L’ANALISI  DI ITALHOOP

Il 5° posto – La spedizione Azzurra ha chiuso l’Europeo Under 20 al 5° posto, frutto di 4 vittorie e 3 sconfitte, che vale inoltre il 15° posto nel FIBA World Rank. Nonostante le discrete percentuali globali al tiro da 2 punti (48.3%) e dalla lunga distanza (35.5%), l’enorme problema degli Azzurri è stato sotto i tabelloni: i 33.1 rimbalzi di media ci piazzano al penultimo posto di questa particolare classifica, appena avanti all’Ungheria. I numeri parlano anche di un brutto rapporto tra assist (14.7 di media) e palle perse (15.6 di media), segno delle difficoltà riscontrate dagli Azzurri, sopratutto nella prima fase, nel creare nella metà campo offensiva.

 

Il leaderDiego Flaccadori corona una buona stagione con un Europeo di ottimo livello. La guardia in forza all’Aquila Basket Trento è risultato essere il migliore degli Azzurri anche a livello di statistiche; il numero 12 guida infatti le principali classifiche di rendimento del gruppo italiano: 18.6 di valutazione, 16.7 punti, 5.1 rimbalzi e 4 assist di media. Sempre pronto a prendersi responsabilità importanti, ha dimostrato di essere uno dei talenti più interessanti dell’intera manifestazione di Helsinki.

 

Gli esterni – il pacchetto esterni a disposizione di coach Sacripanti sarebbe dovuto essere l’ago della bilancia in favore degli Azzurri. Mussini, reduce da 3 mesi senza gare giocate, ci ha messo un po’ a entrare in ritmo partita: gli 11.3 punti di media in 23.7 minuti di utilizzo non sono una sorpresa, ma il reggiano dovrà lavorare ancora sul suo gioco nella metà campo difensiva.

CandiMoretti, dopo l’ottima stagione di Serie A2, avevano parecchi riflettori puntati addosso. Moretti, nonostante i due anni sottoetà, ha mostrato di poter stare a questo livello nella metà campo offensiva (mortifero il suo tiro), ma in difesa ha subìto parecchio la fisicità dei pariruolo avversari. In crescendo invece l’Europeo di Candi, dopo un inizio un po’ a rilento: il ragazzo ha mezzi tecnici e atletici per fare sicuramente di più, considerata anche la sua affidabilità al tiro dalla lunga distanza (40% nell’arco dell’Europeo).

Buona la produzione offensiva di Rossato (6.1 punti in 13.1 minuti con il 57.1% da 3 punti): la sua capacità nel fare canestro si è rivelata utile per coach Sacripanti facendolo uscire dalla panchina. Luci ed ombre per Mastellari e La Torre: il primo si è limitato troppo spesso ai soli tentativi da tre punti, mentre Andrea (1 anno sottoetà) non è riuscito ad incidere quasi mai in attacco, nonostante la buona applicazione difensiva.

 

I lunghi – il reparto lunghi è, storicamente, il punto dolente delle Nazionali Azzurre. Durante questa edizione dell’Europeo i giovani di coach Sacripanti hanno spesso subìto a rimbalzo, ma ovviamente le responsabilità sono da spalmare su tutta la squadra. La sorpresa, in positivo, è stata sicuramente rivedere un Daniel Donzelli ad alto livello: le due operazioni negli ultimi due anni ne hanno limitato l’utilizzo, ma Daniel ha mostrato ancora tutte quelle doti che lo hanno spinto ad essere uno dei giocatori migliori dell’intera annata ’96: capacità di correre il campo, tiro da 3 punti, 1 contro 1 e presenza difensiva sia sul proprio uomo che a rimbalzo. Dopo Flaccadori, il miglior Azzurro della spedizione è stato lui ed ha ricoperto spesso anche il ruolo di ala piccola.

Lampi di talento da parte di Toté, con movimenti in post basso e doti atletiche di assoluto livello, ma ancora qualche pausa a livello difensivo. Il ragazzo dovrà lavorare sul suo fisico e sulla capacità di mettere la palla a terra, per completare un bagaglio offensivo che vanta anche un buon tiro dalla lunga distanza.

Sottotono Lupusor, che fu la sorpresa dello scorso Mondiale Under 19. Complici le difficoltà al tiro da 3 punti, il lungo della Viola Reggio Calabria non è riuscito a dare un apporto significativo né in attacco né sotto le plance.

Per concludere, i due centri Guariglia e Severini. Entrambi hanno dovuto battagliare contro avversari fisicamente più prestanti e ne hanno risentito. Il loro lavoro è comunque andato oltre i semplici numeri, sopratutto nella metà campo offensiva dove hanno contribuito nel gran numero di pick&roll previsti negli schemi di coach Sacripanti.

 

© photo: fiba.com