Serie A

In rampa di lancio: Diego Flaccadori

Cresciuto durante il suo secondo anno a Trento, Flaccadori si appresta a vivere una stagione di grandi responsabilità sotto la guida di coach Buscaglia.

— con la collaborazione di Alessandro Delucca

La Serie A non è un campionato per giovani: sono pochi, infatti, gli under con minutaggi e responsabilità rilevanti nella massima serie italiana. Fra questi, quello più atteso e che presumibilmente assumerà il ruolo più importante nella propria squadra, è Diego Flaccadori, il quale si appresta a vivere la sua terza stagione con la maglia bianconera dell’Aquila Trento.

IL 2015/16 DI FLACKS • Pur con qualche sconfitta di troppo in campionato, la stagione dei ragazzi di coach Maurizio Buscaglia è stata certamente positiva, in ragione – soprattutto – degli eccellenti risultati conseguiti in Eurocup dove, da esordiente assoluta, ha accarezzato il sogno della finale fino agli ultimi secondi della sfida con Strasburgo.

Al suo secondo anno in terra trentina, Flacks è stato un elemento fisso delle rotazioni, giocando circa 15′ di media sia in campionato che in coppa. Se i numeri accumulati in Europa sono stati discreti, altrettanto non si può dire di quelli messi insieme nelle 33 partite di regular season e playoff di Serie A, segno tipico degli alti e bassi che quasi sempre contraddistinguono la stagione di un giovane giocatore. Al di là delle statistiche, l’apporto fornito da Flaccadori è stato ritenuto dagli addetti ai lavori più che sufficiente per meritare il premio di miglior Under 22 del campionato italiano, riconoscimento ottenuto con ampio margine di distacco per voti ricevuti rispetto ai classe ’95 Simone Fontecchio e Tommaso Laquintana.

 

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Competition,GP,MIN,PTS,2P%,3P%,FT%,REB,AST,ST,TO,BLK,EFF

SERIE A,33,14.6,4.8,37.3,36.1,81.8,1.6,0.9,0.5,1.1,0.1,3.9

EUROCUP,22,15.1,5.8,47.3,37.5,84.6,1.1,1.0,0.6,1.3,—,4.5

FIBA U20,7,29.6,16.7,51.4,45.5,83.3,5.1,4.0,2.4,2.9,0.4,18.6

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Terminata la stagione con l’Aquila, di tempo per riposare ce n’è stato davvero poco per il bergamasco, il quale, in rapida successione, ha partecipato per alcuni giorni al raduno della Nazionale maggiore (convocazione giunta a sorpresa e di certo preziosa esperienza di crescita), all’Eurocamp di Treviso (seconda partecipazione personale) e infine ha raggiunto i compagni della Nazionale U20 in vista degli Europei di categoria.

Leader della squadra di Sacripanti in quasi tutte le voci statistiche (punti, rimbalzi, assist, recuperi, valutazione, plus/minus), Flacks ha brillato come non mai a Helsinki, confermando una volta di più di essere fra i prospetti più interessanti della sua annata nel panorama continentale, come dimostrato anche dagli attestati di stima che continua a ricevere unanimemente dai vari siti di scouting (vedi tabella sottostante).

 

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Website,Rank,List,Last Update

DraftExpress,#4,1996 International,10/5/2016

DraftExpress,#50,Mock Draft 2017,31/7/2016

NBADraft.net,#6,1996 International,23/6/2016

New Basketball Generation,#5,1996 European,4/1/2016

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PUNTI DI FORZA E PUNTI DEBOLI • Dotato di un talento naturale, il repertorio offensivo di Flaccadori si sta progressivamente consolidando e ampliando col passare del tempo. Solido ai liberi – che ormai esegue con percentuali stabilmente alte – il suo tiro sta diventando sempre più affidabile sia dall’arco (specialmente col piazzato) che in palleggio-arresto-e-tiro dalla media. Grazie alla sua rapidità, la capacità di battere l’uomo dal palleggio è migliorata, facendone un’arma decisiva durante gli Europei di Helsinki sia attaccando il canestro che trovando soluzioni, anche molto creative, per servire i compagni in modi diversi: in post basso, in backdoor o col penetra-e-scarica. A livello senior, però, dovrà fare degli step ulteriori – in termini di forza fisica, uso del corpo e scelte – per trovare punti in penetrazione con più continuità.

La metà campo difensiva è quella in cui attualmente è più indietro, eppure il potenziale per essere decisivo anche qui non manca. Con la Nazionale U20 ha dimostrato attenzione e spirito di sacrificio contribuendo molto a rimbalzo, ossia il principale tallone d’Achille degli azzurri. Imparando a tenere alte intensità e concentrazione sia in 1-vs-1 che off the ball e a sfruttare meglio le sue lunghe braccia, potrà diventare un fattore anche in difesa.

 

LA STAGIONE ALLE PORTE • Pedina fondamentale dello scacchiere di coach Buscaglia, per Diego Flaccadori è pronto quest’anno il posto da guardia titolare in uno starting five di piccola taglia che farà della difesa unita a transizione e contropiede la propria arma principale. Non ci sarà l’Eurocup, bensì una settimana di lavoro e di defaticamento fra una partita e l’altra, con tanti bei minuti che lo aspettano.

Un minutaggio più alto implicherà un moltiplicarsi delle responsabilità: per Flacks, sarà dunque necessario compiere progressi sensibili in entrambe le metà campo. Come già detto, velocità e potenziale difensivo non gli mancano e la presenza fra gli esterni di uno specialista come Aaron Craft è destinata a farlo maturare ancora di più. La poca prestanza fisica è invece una questione da risolvere: non a caso, l’aumento della sua massa muscolare è uno degli obiettivi che lo staff aquilotto ha già iniziato a perseguire. Nessuno si aspetta che Diego possa contenere già da ora un Alessandro Gentile o qualche guardia americana dal fisico scolpito, ma la direzione ultima – per forza di cose – è quella.

Trento ha perso in un colpo solo due bocche da fuoco come Davide Pascolo e Julian Wright, insieme a tutto il pacchetto degli americani e nessuno dei nuovi sembra possedere il ventello facile: una distribuzione omogenea dei punti – con Flaccadori e Baldi Rossi sugli scudi – sarà imprescindibile. In ogni caso, la produzione offensiva dell’ex Treviglio dovrà iniziare a tendere alla doppia cifra.

Moraschini, Forray, Craft e Gomes saranno gli esterni che Maurizio Buscaglia userà per il gioco interno ottimizzando i lunghi perimetrali di Trento. Flaccadori invece, insieme a David Lighty, dovrà garantire qualità nel tiro dalla lunga e nella circolazione del pallone con il fine di creare spaziature e rotazioni innaturali della difesa avversaria – è la filosofia del coach dell’Aquila, d’altronde: “più passaggi che palleggi”.

Questo ci si aspetta dal giovane bergamasco, che diventi una shooting guard nel vero senso del nome: per nulla battezzabile, intelligente nelle letture e pronto a mettersi a servizio della squadra.

 

 

© photo: vocidisport.it

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