Nazionale U16

Analisi FIBA U16 Europe 2016 di ITALHOOP

L’analisi di ITALHOOP sul FIBA U16 Europe 2016, chiuso dalla Nazionale Azzurra al 7° posto.

La prima esperienza internazionale per i classe 2000 si chiude con un bilancio di 3 vittorie e 4 sconfitte per la Nazionale italiana. Il coach Azzurro, Antonio Bocchino, si è espresso positivamente riguardo l’andamento della manifestazione (leggi qui l’intervista completa), sottolineando i margini di miglioramento fisici e tecnici su cui potranno e dovranno lavorare i nostri giovani.

La Nazionale si presentava fin dalla vigilia dell’Europeo di Radom fortemente sbilanciata sul pacchetto esterni: il coach Azzurro ha puntato nella metà campo offensiva su un gioco fatto di letture e di iniziative in 1-contro-1, utilizzando al minimo i blocchi sul palleggiatore. Caratteristica, quest’ultima, in netta controtendenza rispetto alle ultime spedizioni europee e che ha impressionato favorevolmente gli addetti ai lavori.

La mancanza di centimetri nel pitturato ha fatto piombare gli Azzurri all’ultimo posto della classifica dei rimbalzi catturati (solo 36.7 carambole per gara) e la dimensione interna poco credibile (il solo Dieng ha movimenti spalle a canestro, mentre Palumbo di volta in volta ha sfruttato alcuni mismatch) ha costretto Miaschi e compagni a cercare un alto numero di conclusioni da 3 punti, con un conseguente calo delle percentuali.

 

Prima di procedere con l’analisi del FIBA U16 Europe di Radom, riportiamo due articoli contenenti il recap statistico dell’Europeo e dei singoli componenti della spedizione Azzurra:

 

 

L’ANALISI  DI ITALHOOP – LE GARE

Group Phase:

  • Italia-Lettonia 71-79. Inizia con una sconfitta l’Europeo dell’Italia, seppur di poche lunghezze e dopo 30′ giocati praticamente alla pari. Le giocate del razzente Zagars conducono la Lettonia alla vittoria, mentre all’Italia non bastano i 20 punti di un ottimo Miaschi.
  • Svezia-Italia 50-89. Pronto riscatto per gli Azzurri, che annichiliscono la Svezia con il 43% dalla lunga distanza. Ampie rotazioni utilizzate da coach Bocchino, con tutti i componenti del roster che trovano punti a referto. Ancora Miaschi top scorer dell’Italia con 17 punti in 20 minuti.
  • Italia-Spagna 63-70. Una buona Italia esce sconfitta dalla sfida contro i futuri campioni d’Europa, pagando a caro prezzo il secondo ed il quarto parziale di gioco. Gli Azzurri tengono botta a rimbalzo (45 catturati contro i 46 spagnoli), ma il 16.1% da 3 punti condanna Palumbo e compagni alla sconfitta.

 

Round of 16

  • Italia-Germania 86-57. I giovani di coach Bocchino sfoderano la miglior prestazione dell’Europeo e si sbarazzano della Germania con quasi 30 punti di scarto. Guai a pensare che la gara sia stata semplice: merito agli Azzurri per averla indirizzata sui giusti binari fin dal primo quarto di gioco, guidati in attacco dal trio Miaschi-Palumbo-Laganà.

 

Quarter-Finals

  • Italia-Lituania 67-84. Finisce ai Quarti di Finale il sogno Europeo per l’Italia. Dopo un avvio di gara complicato gli Azzurri si battono e provano a tornare in gara ma la Lituania (poi finalista) si dimostra superiore nella maggior parte delle voci statistiche (31-52 a rimbalzo, 16.7% da 3 contro il 40.7%). Miaschi, Palumbo e Conti i tre italiani che chiudono la gara in doppia cifra.

 

Classification 5-8

  • Italia-Francia 68-77. Primo tempo complicatissimo per gli Azzurri, che vanno al riposo lungo sotto di 15 lunghezze. Coach Bocchino tocca le corde giuste negli spogliatoi e, trascinati da Palumbo, i suoi giocatori rispondono con un’ottima reazione nel terzo periodo. La fisicità e la precisione al tiro della Francia fanno però il resto, indirizzando la gara sulla strada dei transalpini.
  • Montenegro-Italia 75-81. L’Italia chiude al 7° posto l’Europeo Under 16 di Radom imponendosi nella gara conclusiva contro il Montenegro. Dopo un primo tempo chiuso a 5 lunghezze di svantaggio, Sarto e compagni rimontano la gara nel secondo tempo terminando al meglio la manifestazione continentale. MVP della gara Alvise Sarto con 25 punti, 5 rimbalzi e 3 assist.

 

 

L’ANALISI  DI ITALHOOP – LA SQUADRA

Il 7° posto – Riteniamo buono il piazzamento finale degli Azzurri, forse addirittura oltre le aspettative: le previsioni davano l’Italia fuori dalle prime 8, quelle più negative addirittura in lizza per non retrocedere. La mancanza di centimetri nel pitturato si è fatta sentire, tanto nella metà campo offensiva quanto in quella difensiva. Il gioco impostato dallo staff Azzurro si è dimostrato adatto ai 12 convocati, mettendo in luce le capacità di Bocchino ed i suoi assistenti.

 

I leaderFederico Miaschi ha indicato spesso e volentieri la via ai suoi in attacco, arrivando a piacimento al ferro. Chiude al terzo posto la classifica dei marcatori a 18 punti di media, mentre ha tirato male dalla lunga distanza (20.7%) nonostante sia una delle sue specialità. Ha saputo rendersi utile sia a rimbalzo (4.4 catturati) e nelle assistenze (3.1 assist serviti).

Mattia Palumbo ha fatto salire il suo rendimento dalla partita con la Spagna in poi, assicurando a coach Bocchino punti, contributo a rimbalzo e assist. Molto utilizzato come playmaker, ha sfiorato il 40% dalla linea dei 3 punti. Dopo una Finale Nazionale U16 sottotono, ha mostrato a tutti le sue capacità nella metà campo offensiva, mentre in difesa c’è (e molto) da lavorare.

 

Gli esterniMatteo Laganà si è presentato all’Europeo di Radom dopo alcuni giorni di stop dovuti ad un infortunio accusato durante un torneo di preparazione in Francia. Dotato di ottimi istinti di passaggio e di un preciso tiro dalla distanza, ha subìto la fisicità dei pari ruolo avversari, non riuscendo ad entrare nel cuore dell’area come avrebbe voluto.

Sistema le sue statistiche nell’ultima gara contro il Montenegro, ma Alvise Sarto è stato uno dei giocatori meno utilizzati dallo staff tecnico italiano. Dotato di QI e di un ottimo arresto e tiro, deve migliorare atleticamente per battagliare contro giocatori di livello europeo.

Europeo in chiaroscuro quello di Gabriele Berra: il suo atletismo sarebbe stato prezioso sotto le plance, ma troppo spesso non è entrato nel vivo della lotta. Poco preciso anche al tiro, non ha inciso particolarmente nei minuti in cui è stato chiamato in causa. Come per Berra, anche Matteo Graziani avrebbe potuto fare sicuramente qualcosa in più nell’arco della manifestazione. Poco preciso sia dalla distanza che dalla linea della carità, ha faticato ad incidere in entrambe le metà campo. Non giudicabile Alessandro Cipolla, utilizzato col contagocce.

 

I “lunghi” – Passateci la definizione lunghi tra virgolette, intendiamo i giocatori utilizzati da coach Bocchino come tali. Omar Dieng, fresco di passaggio al Barcelona, ha iniziato molto bene l’Europeo per poi scendere di rendimento dopo la fase a gruppi, complice anche un piccolo infortunio.

Europeo da vero lottatore quello giocato da Luca Conti: l’aquilotto si è adattato al ruolo di “4”, battagliando contro i lunghi avversari ed uscendone spesso e volentieri vincitore. Chiude a quota 12.6 di valutazione, dato che evidenzia la bontà delle sue prestazioni in campo.

Nicolò Dellosto ha faticato ad entrare all’interno dei meccanismi della squadra, forse non abituato a giocare ad un livello del genere. Il talento e le potenzialità sono sotto gli occhi di tutti, in primis quelli della Pallacanestro Reggiana che ha deciso di puntare sul nativo di Trieste.

Matteo Cavallo ha preso il posto di Lorenzo Cremaschi rispetto ai 12 convocati per il torneo di preparazione disputato in Francia. Utilizzato da quattro atipico, ha messo in campo grande energia e propiziato molti recuperi in favore del team italiano.

Anche per Leonardo Battistuzzi un Europeo “con l’elmetto”, costretto a confrontarsi con avversari maggiormente formati fisicamente. Il lungo scuola Benetton Treviso si è ben comportato quando chiamato in causa e in attacco ha messo in mostra le sue qualità, colpendo sopratutto grazie al tiro dalla media distanza.

 

© photo: fiba.com