Serie A2

Leo Candi:”Cerco di fare ciò che chiede il coach, cioè lavorare”

Le parole di Leonardo Candi rilasciate a Enrico Schiavina sul Corriere di Bologna.

Candi è il suo miglior momento della carriera?

“Non so, di certo è un buon momento, mi riesce un po’ tutto, ma quel che conta è sempre e solo come va la squadra. E’ presto per ogni giudizio, personale e di squadra”.

 

31 punti a Mantova, tutte le giocate decisive a Jesi.

“Ovviamente sono felice per Jesi perché abbiamo vinto. Partite completamente diverse, a Mantova certo è stato bello fare il mio record di punti, ma è nato da situazioni particolari, di emergenza. A Jesi ho anche dovuto marcare Bowers, che di punti ne ha fatti tanti, però poi la palla che contava di più gliel’ho rubata…”.

 

E messo tutti i liberi, che sta tirando col 92%. Sta in campo come un veterano.

“Cerco soprattutto di non fare errori stupidi e di capire cosa succede in campo, adattandomi alle necessità del momento. In questo credo di essere migliorato molto”.

 

Boniciolli la buttò in campo a 17 anni, e continua a responsabilizzarla.

“L’esperienza ovviamente serve. Pian piano si migliora, si sale sempre un po’ di più. Io il coach lo ascolto sempre, e cerco di fare quel che mi chiede. Cioè lavoro, lavoro, lavoro”.

 

Cresce Ruzzier ma Candi, anziché soffrirne, esplode.

“Man mano che lui recupera dall’infortunio la sintonia migliora. I minuti in campo assieme sono andati molto bene, è una soluzione che ci permette di alternarci a portare palla e, sgravati dalla regia, di prendersi responsabilità in attacco”.

 

Chiarezza sui ruoli: se gioca minuti da guardia non vuol dire che è diventato una guardia, no?

“No, significa che giochiamo con due playmaker, io e Ruzzier. Resto più che mai un play, con punti nelle mani. E se ho spazio, ovviamente sparo. Come a Mantova, dove entrava tutto”.

 

Contro Trieste c’è stata anche una tremenda schiacciata, staccando da lontano. C’è anche una crescita atletica?

“Mi sento molto bene. In estate ho preso qualche chilo, forse sono un filo più potente e assorbo meglio i contatti. Frutto del gran lavoro con il preparatore, non che non lo facessi anche prima, ma ora che non ho più la scuola ho più tempo per dedicarmi completamente al basket”.

 

Intanto Penna è già determinante alla Virtus.

“Non mi sorprende. E mi fa piacere: un altro bolognese che tiene alta la bandiera di Basket City. Lo sapevo che Lollo era forte, pian piano anche lui capisce questa A2. E prima o poi giocheremo anche ‘sto benedetto derby, anche quando non si sa…”.

 

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Fonte: Enrico Schiavina – Corriere di Bologna | bolognabasket.it
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