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FOCUS su Ruben Zugno

Il nostro focus su Ruben Zugno, playmaker ex Cantù che ora alla Fortitudo Agrigento è in un momento di crescita molto elevata.

Alla prima esperienza lontano da Cantù, Ruben Zugno sta dimostrando partita dopo partita di reggere positivamente l’impatto con la Serie A2. Dopo una stagione in Brianza culminata con la vittoria delle Finali Nazionali DNG (18.4 punti, 6.2 rimbalzi e 4.2 assist di media) e l’inserimento nel miglior quintetto, in estate ha siglato un biennale con la Moncada Agrigento.

Il prodotto del vivaio canturino ha commentato così l’approdo nella sua squadra del cuore: «Sono felicissimo di aver scelto la Fortitudo perché è una società molto importante e ambiziosa. Inoltre, mi hanno seguito per tanto tempo dimostrandomi il loro interesse e la voglia di avermi, questo mi ha indubbiamente aiutato a scegliere. Sono felicissimo di tornare in Sicilia e di poter indossare i colori della Fortitudo Agrigento, della quale sono tifoso da sempre, fin da quando mio padre mi portava a vedere le partite.»

Zugno è stato fin da subito integrato nelle rotazioni da coach Franco Ciani. Una dimostrazione di fiducia totale per un rookie della categoria senza una rilevante esperienza da pro, nonostante il posto da dodicesimo uomo nel roster 2015/16 della Pallacanestro Cantù agli ordini di Corbani e del subentrato Bazarevich.

Primo cambio di Alessandro Piazza, in più di un’occasione è partito in quintetto a causa dei problemi fisici del playmaker titolare dei Giganti. Finora i numeri recitano 5.6 punti (51.4% da due, 23.5% da tre e un interessante 82.6% ai liberi) e 1.8 rimbalzi in 16.7 minuti di utilizzo medio .

La sua dimensione è quella di playmaker puro2 assist smazzati a partita e 1.2 palloni rubati sono il segno della sua completa definizione nel ruolo anche se, nell’arco degli ultimi tre incontri, Zugno ha mostrato doti realizzative di tutto rispetto, inanellando un’impressionante striscia in pieno stile “microwave”: 11.3 punti in 13.7 minuti con un totale di 11/14 dal campo e 10/12 ai liberi.

Il suo gioco è ottimo in situazione di pick and roll, sia centrale che laterale. All’ingresso in area evita sistematicamente l’arresto e tiro dalla media come prima opzione, preferendo uno scarico sul rollante o sul tiratore perimetrale. Il tempismo e la lettura degli spazi lo portano ad una gestione sicura e ragionata del pallone in penetrazione. Attacca il ferro con decisione scegliendo linee ottimali, con la capacità di far saltare i difensori in esitazione.

Lontano dalla palla, Zugno si posiziona in angolo sul lato debole sia per allargare la circolazione di palla della Fortitudo sia per esaltare la sua rapidità nel taglio backdoor. La presa della linea di fondo porta le difese a collassare in area, concedendo spazio alle bocche da fuoco di Agrigento, Evangelisti e Buford fra tutti.

La velocità del giovane siciliano è un elemento che coach Ciani sta implementando nel gioco della Moncada. Il superamento della propria metà campo entro 5 secondi e l’attacco immediato della zona centrale in transizione e contropiede, senza che la qualità di trattamento del pallone venga inficiata, portano Zugno ad aumentare la pericolosità offensiva dell’intera squadra. Nelle situazioni di isolamento, gioca un uno-contro-uno partendo molto alto sfruttando una notevole rapidità nel cambio di passo.

 

L’imprevedibilità delle sue azioni complica la letture della difesa. Nel tentativo di marcare forte i suoi compagni e interrompere quindi la sua fluidità di gioco, gli avversari tendono a concedere spazio dalla media distanza; situazione in cui l’ex canturino non si fa trovare impreparato, punendo questa scelta con percentuali dall’area che si stanno alzando esponenzialmente partita dopo partita.

Il suo costante miglioramento è evidenziato anche dalla scelta tattica di coach Ciani di abbassare il quintetto e farlo giocare in assetto di doppio play insieme a Piazza, con il quale l’intesa si sta affinando sempre di più. Il tiro da tre punti avviene in situazione di pick and roll alto, utilizzando il blocco del centro o dell’ala grande. La bassa percentuale dall’arco è un dato sicuramente migliorabile, lavorando sul tempismo dell’arresto e tiro. Considerando inoltre l’atletismo del frontcourt agrigentino, è auspicabile un aumento dell’intesa coi lunghi, specialmente sul passaggio alto e la ricezione in post.

Nella metà campo difensiva, Zugno si rivela un fattore determinante. Contiene molto bene l’esterno in palleggio, unendo un corretto uso delle braccia alla mobilità di gambe. Si piega molto sulle ginocchia abbassando il baricentro, scivolando rapidamente sia sul perimetro che dentro l’area. Possiede il tempismo giusto per la rubata, ostacolando la circolazione alta della palla. Nella zona 2-3 della Fortitudo Agrigento si pone come vertice alto, togliendo spazio sia ai tiratori che ai penetratori.

È disciplinato, commette 2.4 falli a partita ma il più delle volte per interrompere una transizione senza cadere nell’antisportivo. La copertura del lato debole e il raddoppio sull’uomo in penetrazione sono fondamentali eseguiti in maniera tale da non generare rotazioni innaturali. Un miglioramento è necessario nella difesa del pick and roll, dove il passaggio dietro al blocco è ancora troppo lento. In termini di elevazione, potrà crescere ulteriormente una volta raggiunto l’apice della forma fisica nel corso della stagione. L’aumento dell’abilità di rimbalzista lungo lo può portare a soffrire di meno in situazione di mismatch sui palloni alti.

La Fortitudo sta definendo i propri equilibri interni rilanciandosi verso la parte alta della classifica. L’obiettivo stagionale sono i playoff, in cui Agrigento da anni si dimostra un cliente scomodissimo. Ruben Zugno sembra aver trovato il contesto ideale per maturare definitivamente, guadagnandosi la fiducia dell’ambiente a suon di prestazioni d’alto livello. L’attenzione creatasi attorno a lui dopo le scorse Finali U20 è giustificata, specialmente se la sua crescita aiuterà i Giganti a conquistare fase finale del campionato.

 

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© photo: agrigentonotizie.it

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